PERCHE’ IL SELENIO E’ UTILE ALLA TIROIDE ?

Il selenio è un oligoelemento molto diffuso in natura, è presente nel suolo, nei vegetali, nell’acqua e nei cibi, tuttavia è altrettanto comune, tra la popolazione mondiale, la sua carenza. Perché questo paradosso?

Parliamo innanzitutto dell’importanza del selenio: è utile per la funzione del nostro organismo ed in particolare della tiroide. Infatti la tiroide è l’organo che contiene la maggior concentrazione di selenio, all’interno di alcune proteine chiamate appunto selenoproteine, utili per la produzione degli ormoni tiroidei e per il loro ruolo antinfiammatorio ed antiossidante. Dunque un’adeguata assunzione di selenio è fondamentale per il benessere della tiroide ed è stato dimostrato che può essere un prezioso alleato in diverse patologie tiroidee.

Il ruolo del selenio nella tiroidite cronica autoimmune (tiroidite di Hashimoto, comune causa di ipotiroidismo) è quello di ridurre la quantità di auto-anticorpi, i responsabili di tale patologia, e quindi di supportare la funzione tiroidea. Nel quadro di morbo di Basedow (comune causa di ipertiroidismo) un’aggiunta  di selenio può ridurre gli autoanticorpi, supportare la risposta ai farmaci anti-tiroidei e migliorare i disturbi oculari, qualora fossero presenti  presenti.

Come assicurarsi un adeguato apporto di questo prezioso elemento?

Ritornando al “paradosso del selenio”, esso è presente in natura e nei cibi, quindi lo assumiamo con la dieta, ma non è sempre facilmente assorbibile. Le fonti più importanti di selenio sono i cereali (grano, farine, soia), seguiti da carne (frattaglie, manzo), pesce (merluzzo, tonno), frutti di mareuova e latticini; anche vegetali come cavolo, broccoli, carote, piselli, fagioli, pomodori e patate contengono selenio. Esistono inoltre in commercio vegetali addizionati di selenio.

Può essere  necessaria quindi una dieta varia e completa, a cui è possibile associare un integratore a base di selenio (circa 100 µg al giorno), utile soprattutto per le persone con disturbi tiroidei.